Prendente delle fette di lombo di maiale spesse un paio di centimetri e battetele per bene con il martello da carne, usando il lato con le punte, per romperete bene le fibre. Dovrete arrivare circa al raddoppio delle dimensioni.
Passate le fette nella farina di polenta (quella rapida è perfetta) e cuocetele in padella appena unta l'olio d'oliva. Per sapere quando la carne sarà cotta, controllate quando comincia a trasudare sulla parte ancora da cuocere e giratela sull'altro lato.
Per lo zibaldone, affettate delle cipolle e fatele rosolare in olio d'oliva, poi aggiungete le patate tagliate a fette sottili e per ultima la verza tagliata sottile. Salate senza esagerare e - se vi piace - aggiungete del cumino in semi o macinato. Bagnate con acqua o brodo e fate stufare con il tegame coperto fino a completa cottura.

A me la frutta cotta è sempre piaciuta moltissimo sin da quando ero piccolo. La faccio spesso, soprattutto in inverno, quando chiudere il pasto con la frutta "fredda" è meno gradevole ma un vero dolce sarebbe troppo.
Questa volta mi sono distratto un attimo. Avevo messo in forno le mele a spicchi con tutta la buccia, una manciata generosa di uvetta, del sesamo, un cucchiaio di zucchero di canna e bagnato con acqua e rum. Non ho sentito il timer del forno e le mele sono rimaste dentro un paio di minuti, forse anche 5, più del previsto.
Il risultato però è stato fantastico: l'uvetta si è leggerissimamente bruciata producendo un caramello denso appena appena amaro. Una bontà incredibile, che sarà difficile replicare.

A prepararli ci vuole davvero poco. Io ho usato del broccoli surgelati, di quelli a rosette, senza nemmeno lessarli prima. mettete in una padella antiaderente olio, aglio schiacciato ed una puntina di peperoncino. Appena l'aglio sarà imbiondito aggiungete i broccoli avendo cura di ridurli a pezzi di misura omogenea. Salate appena appena e fate cuocere fino a tre quarti di cottura, bagnando con acqua o brodo vegetale.
Fate cuocere le mezze maniche molto al dente, scolatele umide e fate terminare la cottura insieme al broccolo aggiungendo solo all'ultimo delle alici sottolio. Per completare la cottura aggiungete un po' dell'acqua della pasta, ma senza esagerare.

La Amatriciana è uno dei piaceri assoluti della tavola, ma per un vegetariano è ovviamente un orrore. Mi è capitato una volta di avere a cena degli amici con prevista Amatriciana e scoprire all'ultimo della presenza di un vegetariano. Ovviamente, no l'ho lasciato a digiuno...
Se vi dovesse capitare, oppure se volete comunque provarla, fate così: mondate delle carote e ricavatene delle listarelle non troppo sottili e rosolatele (si, avete sentito bene) in olio d'oliva con aggiunta di peperoncino e sale.
Preparate un trito di sedano molto fino e fatelo soffriggere senza farlo imbrunire.
Unite al soffritto di sedano il pomodoro e salate senza esagerare. Fate cuocere senza stracuocere ed aggiungete le carote solo verso la fine.
Condite dei bucatini ben a dente con il sugo ed aggiungete (sincerandovi prima il vostro amico non sia vegano) del pecorino romano abbondante. Vi assicuro che il sapore sarà buonissimo e (lo dico da cultore della Amatriciana) assolutamente di soddisfazione anche senza guanciale.

Ovviamente un vero ramen giapponese è un'altra cosa, questo (come altri che ho preso a fare) è solo un surrogato casereggio. Ciò non toglie al piatto una sua dignità, un buon sapore ed un piatto unico che a casa sta riscuotendo grande successo. Unico neo (unico, si fa per dire...) è il tempo di preparazione: un po' di vuole.
Cominciate con mondare le carote, ricavarne dei bastoncini e lessarle in acqua leggermente salata. Fate lo spesso con dei cavoletti di bruxelles, tenendoli un pochino al dente. Io ne avevo di surgelati, ma freschi saranno sicuramente più buoni. La carne sono delle fettine di lombo di maiale, quasi degli straccetti, scottati in brodo bollente.
Per i tagliolini io ho usato dei comuni tagliolini all'uovo, nulla di esotico. Potete ovviamente usare quelli veri oppure farli voi, secondo il tempo che avete ed il gusto. Vanno lessati in acqua o brodo.
Le uova vanno bollite lasciando il tuorlo molto più crudo di quando non vedete nella foto: le uova sode sono la mia bestia nera, voi farete certamente meglio.
Il brodo apre un capitolo a parte: se come me non avete la pretesa del capolavoro, ma solo del buon "piatto di casa" potete usare tranquillamente del brodo solubile. Io ho preso ad usare quello di carne nelle vaschette. I puristi non leggano, ma secondo me per questo genere di cose è accettabile..
L'assemblaggio è rapido: in una ciotola molto grande (va bene anche una insalatiera piccola) mettete quattro o cinque cavoletti, un bel ciuffo di carote, il maiale ed i tagliolini. Coprite con brodo bollente e disponete l'uovo sodo diviso a metà. Condite con della salsa di soia secondo il gusto ma senza esagerare.